Digital marketing trend 2023

Come tutti gli anni a dicembre, si cominciano a tirare le somme dell’anno che va a concludersi e si prova ad individuare su quali strumenti e trend puntare per essere vincenti nell’anno nuovo.
Noi di Surfacing Serp SEO LLC ne analizzeremo alcuni in questo articolo.
Altri verranno presi in considerazione in un prossimo scritto.

Google Ads.

Nota: Se non siete profondi conoscitori dell’argomento, consigliamo prima di proseguire con la lettura di leggere questo articolo in cui spieghiamo cos’è e come funzionano gli annunci a pagamento.

La strategia di essere presenti con annunci a pagamento, ora “ribattezzati” ‘sponsorizzati’ da Google, rimane uno strumento valido anche per il 2023.

Il trend di questi ultimi anni lo vede con un ROI in forte discesa, però, per cui una strategia più mirata ed un uso temporale ben preciso e con una funzione specifica non è da escludersi, soprattutto per chi ha budget contenuti.

Questo andamento che affligge da anni il vecchio Pay per Click, lo si evince dal fatto che Google abbia cambiato più volte l’aspetto grafico degli annunci a pagamento, per “mimetizzarli” meglio coi risultati organici e quindi sollecitare questi click a discapito dell’organico in SERP.

Come già detto sopra, anche il cambio di nome, rientra in una strategia per avere più click da questo strumento.

Ricordiamo che il “male oscuro” (ma poi neanche così oscuro) risiede nel fatto che l’annuncio sponsorizzato sia percepito dall’internauta come un risultato non meritorio, falsato, per cui da “saltare a piè pari” per andare a premiare il primo VERO della lista, che se lo è sudato quel posto lì.

2 altri segnali confermano le difficoltà di Google Ads:
Bing che in contro tendenza ha maggiori risultati in termini di click e ROI, segno che l’inserzionista si è spostato dove pensa vi sia meno competizione (ricordiamo che di asta si tratta…) e che il costo medio per click è in discesa, ossia meno inserzionisti che offrono al rialzo per essere i primi con maggiore visibilità.
Quest’ultima notizia conferma che in tempo di crisi/stagflazione, i primi tagli si fanno alle inserzioni a pagamento.

Immagini.

Il sempre maggior uso di immagini, statiche e dinamiche (quindi foto e video) con la loro specifica catalogazione e quindi SERP dedicata, è sicuramente un argomento su cui lavorare.
Ma c’è di più!
Google Lens, il servizio ed App per riconoscere gli oggetti.
Tramite l’Intelligenza artificiale, Google vuole letteralmente “vedere” le immagini e capire il mondo che ruota intorno ad esse.
Non a caso sta pure forzando lo sviluppo di MUM (Multitasking Unified Model) ossia la capacità del motore di ricerca di fornire risposte sempre più comprensive di altri fattori e dati, come farebbe un esperto del settore.
Quindi immagini originali, non da stock e di qualità, col soggetto ben al centro e ben visibile.
E video ben curati (luci, audio, sottotitoli, inquadratura, HD).
Non si dice che un’immagine vale più di mille parole?!

IA (Intelligenza Artificiale).

L’intelligenza artificiale è già prepotentemente entrata nel digital.
Immagini e pure video creati con l’IA non sono più da considerarsi effetti speciali appannaggio esclusivo di mega budget delle produzioni Hollywoodiane, però, il massiccio utilizzo per la creazione di testi, sta generando una reazione da parte di Google, che con il suo ultimo update dell’algoritmo chiamato “Helpuful Content Update”, sta andando proprio nella direzione di premiare i contenuti di qualità ed utilità scritti da autori umani per fruitori umani.
Ed utilizza proprio l’IA per stanare questi contenuti generati con l’IA! Buffo eh?!
Riassumendo: un buon SEO ed un buon Copy ad oggi, ed anche per il 2023, sono da tenere ben stretti.

E-commerce.

Per quanto concerne il commercio elettronico, non serve ve lo diciamo noi, sarà ancora vincente anche nel 2023.
Google sta fortemente condizionando questo settore col suo Google Merchant Center e Google Shopping.
Tramite essi sta fornendo visibilità oltre a comparatore di prezzo/qualità di un determinato prodotto.
Non dimenticando le temute recensioni!
Bisogna esserci.
Attenzione al rovescio della medaglia.
Infatti Google non indirizza il click al sito di e-commerce dal quale ha estrapolato la scheda (via schema org), ma ad una sua scheda che permette solo l’acquisto di quel prodotto visto e descritto nell’apposito carusel.
Quindi si ha un effetto “posizione zero” applicato agli e-commerce!
Con una mano dà... con l’altra toglie!

Immancabili a questo punto gli auguri di buon Natale 🎄 e prospero 2023 🥳, da parte di tutti noi:
P. Vitalis,
C. Russo,
E. Esposito,
L. McPhee e
R. Bouvier.

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